circular economy,  compliance e AEO,  free trade agreement

Il 2023 sarà l’anno dell’ accordo di libero scambio UE-Australia

E’ dal 2018 che vi sono negoziazioni tra l’UE e l’Australia per un accordo di libero scambio che possa promuovere il commercio attraverso l’abbattimento dei dazi doganali. Per le PMI (small medium enterprises SME) e, in genere, per gli operatori economici in UE e in Australia l’accordo di libero scambio, se conosciuto e applicato, sarà un impulso al proprio business. Food, meccanica, high tech, tessile e moda, mobili, alcolici, vino sono alcuni dei settori coinvolti da queste negoziazioni.

A dicembre 2022, Don Farrell (ministro degli esteri australiano per il commercio internazionale e il turismo) ha dichiarato di voler concludere l’accordo entro la prima metà del 2023. Si tratta di un interessante impegno dopo la cancellazione dell’accordo di fornitura di sottomarini firmato con la Francia e le resistenze australiane ad accettare l’attenzione che l’UE ha chiesto per: a) sostenibilità ambientale; b) lotta alla crisi climatica (climate crisis o climate change); c) economia circolare .

Per completezza, si ricorda che:

  1. l’UE è composta dall’Italia, Germania, Francia, Austria, Spagna, Portogallo, Irlanda, Svezia, Finlandia, Estonia, Lituania, Polonia, Lettonia, Danimarca, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Romania, Bulgaria, Slovenia, Croazia, Grecia, Cipro, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Malta;
  2. Gli operatori economici e, in particolare, gli AEO dovranno assicurare la massima compliance con le regole dell’accordo.