Accise, destinatario autorizzato e frazionamento di spedizione; novità dal 13 febbraio 2023
Il 13 febbraio 2023 (save the date) entrano in vigore gli articoli 18,23,24della direttiva 2020/262 del 19 dicembre 2019. Questi articoli entrano in vigore insieme ad altri.
Questa direttiva entrata in vigore venti giorni dopo la data della sua pubblicazione:
- È stata recepita in Italia decreto legislativo 5 novembre 2021, n. 180;
- aggiorna il TUA (Testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, approvato con il Lgs. n. 504 del 1995)
L’articolo 18 definisce gli oneri e i limiti giuridici del destinatario registrato il quale non può:
- fabbricare, trasformare, detenere, immagazzinare prodotti sottoposti ad accisa in regime di sospensione d’imposta;
- spedire prodotti sottoposti ad accisa in regime di sospensione d’imposta;
Il destinatario registrato deve fornire garanzia, curare la propria contabilità prodotto, acconsentire visite e ispezioni.
Al riguardo, l’articolo 24 della direttiva 2020/262 segnala che: “…il destinatario presenta alle autorità competenti dello Stato membro di destinazione senza indugio e non oltre cinque giorni lavorativi dopo la conclusione della circolazione, a eccezione dei casi riconosciuti come debitamente giustificati dalle autorità competenti, mediante il sistema informatizzato, una nota relativa al ricevimento dei prodotti…”
L’articolo 23, invece, chiarisce che gli stati membri possono consentire il frazionamento di una spedizione di prodotti sottoposti ad accisa ma in regime di sospensione d’imposta, qualora ricorrano le seguenti condizioni:
- a) la quantità totale dei prodotti sottoposti ad accisa rimanga invariata;
- b) il frazionamento sia effettuato nel territorio di uno Stato membro che autorizza una siffatta procedura;
- c) le autorità competenti di tale Stato membro siano informate del luogo in cui si effettua il frazionamento
E’ facile immaginare le conseguenze pratiche di tale disciplina per i prodotti realizzati attraverso processi di circular economy, biocarburanti, prodotti energetici e idrogeno. Insomma, il nuovo quadro delle accise avrà ricadute dirette e indirette sul Green Deal Industrial Plan dell’UE.