compliance e AEO

Linee guida AEO: indicatori di rischio, possibili soluzioni e questionario di autovalutazione

Le linee guida unionali sull’AEO (TAXUD/B2/047/2011 – Rev. 6) nel proprio allegato 2 forniscono un elenco dei rischi più significativi correlati al processo di autorizzazione e di monitoraggio degli AEO indicando, al contempo, possibili soluzioni ed azioni correttive; vale la pena puntualizzare, subito, che sono delle disposizioni applicabili a qualunque soggetto che effettua operazioni doganali a prescindere dalla propria dimensione (anche le PMI sono incluse).

In particolare, tale analisi non è né esaustiva né definitiva e le possibili soluzioni varieranno nella pratica da un caso all’altro: queste dipenderanno dalle dimensioni dell’operatore, dalla natura della merce, dal tipo di sistemi automatizzati e dal livello di modernizzazione dell’operatore e devono essere a questi proporzionate.

Le linee guide unionali in esame riportano un “indicatore”, una “descrizione dell’indicatore” e suggeriscono delle “possibili soluzioni” e il riferimento al “questionario di autovalutazione”o QAV .

Per quanto riguarda l’indicatore rappresentato dall’“osservanza degli obblighi doganali” questo si sostanzia nelle seguenti fattispecie: la compilazione delle dichiarazioni doganali, comprese la classificazione, la valutazione e l’origine non corrette;  utilizzo del regime doganale; normativa fiscale;  applicazione di misure relative a divieti e restrizioni o di politica commerciale; introduzione di merci nel territorio doganale dell’Unione; insufficiente consapevolezza delle violazioni degli obblighi doganali. La mancata osservanza in passato può accentuare la probabilità che in futuro norme e regolamentazioni possano essere ignorate/violate.

Le possibili soluzioni sono: politica attiva di conformità da parte dell’operatore nel senso che l’operatore dispone di proprie norme interne di conformità e le applica; preferenza a istruzioni operative scritte per le responsabilità di svolgere controlli sull’accuratezza, la completezza e la tempestività delle operazioni e per comunicare alle autorità doganali irregolarità/errori, compresi sospetti di attività criminose; procedure di indagine e comunicazione degli errori riscontrati nonché di riesame e miglioramento dei processi; chiara identificazione della persona competente/responsabile nell’impresa e esistenza di disposizioni per la sua sostituzione in caso di ferie o altri tipi di assenze; attuazione di misure di osservanza interne; utilizzo delle risorse di audit per verificare/accertare che le procedure siano correttamente applicate; istruzioni interne e programmi di formazione finalizzati ad assicurare che il personale sia a conoscenza degli obblighi doganali.

Infine, il riferimento all’interno del questionario di autovalutazione è il quesito QAV – 2.1 che riporta quanto segue: “Sono state individuate violazioni delle norme doganali e fiscali nella sua azienda o da parte delle autorità doganali e/o fiscali negli ultimi tre anni? Se sì, descrivere brevemente le violazioni. a) In che modo sono state segnalate le violazioni alle autorità pubbliche competenti? b) Quali misure di garanzia della qualità sono state introdotte per evitare il ripetersi di tali violazioni in futuro? c) Prendete nota di tali misure di garanzia della qualità? La vostra azienda è stata condannata per infrazioni gravi delle norme penali connesse alla sua attività economica? Se sì, descrivere l’infrazione e indicare quando è stata commessa. Si prega di fare riferimento anche alla sentenza della Corte”.

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