accise e imposte di consumo

Addizionali provinciali su energia elettrica: l’azione di ripetizione di indebito oggettivo a tutela del consumatore finale.

La Corte di Cassazione Sez III con sentenza n. 13742 del 22 maggio 2025 in materia di addizionale provinciale sull’energia elettrica e azione di ripetizione di indebito oggettivo ha espresso il seguente principio di diritto: “ In tema di rimborso dell’addizionale provinciale all’accisa sull’energia elettrica, il consumatore finale, che ha corrisposto al  fornitore di energia, a titolo di rivalsa, tale imposta, poi dichiarata in contrasto con il diritto eurounitario, può agire nei confronti del detto fornitore mediante l’azione di ripetizione di indebito oggettivo ex art. 2033 c.c., in considerazione del carattere indebito di tale imposta, stante la illegittimità costituzionale dell’art. 6, commi 1, lett. c), e 2, d.l. n. 511 del 1988, come convertito e sostituito”.

Vale la pena ribadire che il fornitore è solo il soggetto tenuto a versare l’accisa allo Stato, in modo da consentire all’Erario un rapporto tributario con pochi soggetti, quindi più efficiente e controllabile (art. 53 TUA); e ferma restando la facoltà, per il fornitore, di trasferire l’onere del tributo sul consumatore finale, mediante addebito in fattura (art. 56 TUA).

Inoltre, l’Amministrazione finanziaria, in caso di riscossione indebita di una imposta indiretta, ha un generale obbligo di rimborso, con la precisazione che, nel caso in cui l’onere economico dell’imposta indebita sia stato riversato sul consumatore finale, quest’ultimo, nel rispetto dell’ordinario termine di prescrizione decennale, ha facoltà di agire giudizialmente nei confronti del fornitore, percettore delle somme.

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14 luglio 2025. Per approfondimento ed aggiornamento si raccomanda Dogane e Accise la “ Riforma doganale e accise: tutto su obblighi, controlli e sanzioni con casi pratici e aggiornamenti normativi con focus su SOAC, AEO e compliance aziendale