Origine preferenziale e accordi di libero scambio
Esportare ed essere più competitivi e importare pagando meno dazi è possibile attraverso una adeguata conoscenza degli accordi di libero scambio che sono i testi giuridici in virtù dei quali nasce l’origine preferenziale. In estrema sintesi, il mio prodotto realizzato in Italia e venduto in Canada possiede l’origine preferenziale europea verso questo paese terzo se è stato realizzato seguendo le regole d’origine previste per tali tale bene e se risponde ad altre norme dell’accordo. Se ottiene lo status di “bene originario” una volta importato in Canada non pagherà il dazio o ne pagherà uno ridotto.
E’ possibile parlare (potenzialmente) di origine preferenziale negli scambi tra UE e i seguenti paesi: Albania, Algeria, Andorra , Bosnia Herzegovina, Antigua and Barbuda, the Bahamas, Barbados, Belize, Dominica, Dominican Republic, Grenada, Guyana, Jamaica, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Saint Kitts and Nevis, Suriname, Trinidad, Tobago, Honduras, Nicaragua, Panama, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Ceuta e Melilla, Cile, Cisgiordiana e Palestina (Palestine), Egitto (Egypt), Mauritius, Madagascar, Seychelles, Zimbabwe, Cameroun, Georgia, Giordania (Jordan), isole Faeroer, Israele (Israel), Kosovo, Libano (Lebanon), Islanda (Iceland), Svizzera (Switzerland), Norvegia (Norway) Liechtestein, Macedonia (North Makedonia), Messico (Mexico), Marocco (Kingdom of Morocco), Moldavia, Montenegro, Fiji, Papua New Guinea, Samoa, Solomon islands, Perù, Equador, Colombia, Corea del Sud (South Korea), Serbia, Syria, Sud Africa (South Africa), Tunisia, Tuechia (Turkey), Singapore, Vietnam, Ghana, Regno Unito (United Kingdom), Canada (CETA).