Il CBAM tra risorse proprie dell’UE e politica ambientale
Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea prevede i seguenti pilastri per il finanziamento dell’Unione europea:
- il Quadro finanziario pluriennale (QFP);
- il bilancio annuale;
- risorse proprie.
In linea di massima tra le risorse proprie tradizionali si annoverano: dazi doganali, altri dazi previsti nell’ambito dell’organizzazione comune dei mercati nel settore dello zucchero, i contributi degli Stati membri basati sull’imposta sul valore aggiunto (IVA) e i contributi degli Stati membri basati sul reddito nazionale lordo (RNL) e sulla quantità di rifiuti di imballaggi in plastica non riciclati, adattati al fine di ottenere un pareggio tra entrate e spese. Il Green Deal europeo ha generato, insieme ad altre risorse proprie con finalità ambientali, il carbon border adjustment che, però, non ha assunto i connotati di un modulo tributario. Si ricorda in dottrina Gabriella Perotto “Il Green Deal europeo e il sistema delle risorse proprie” la quale ha sottolineato che “…La scelta di optare per l’art. 192(1) TFUE è giustificata dal fatto che, in effetti, l’introduzione di questi meccanismi è prevalentemente volta al perseguimento della tutela dell’ambiente e degli obiettivi climatici che l’Unione si è imposta. Tuttavia, in questo caso, escludere la natura fiscale o, quanto meno, prevalentemente fiscale di queste misure non è scontato e potrebbe dar luogo a controversie fra le istituzioni…”.