Un aggiornamento sul CBAM
Il Green Deal europeo impegna i paesi dell’UE a ridurre le emissioni di gas serra (GHG) in questo decennio del 55% rispetto ai livelli del 1990 e a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050.
Per applicare questa politica, l’UE ha creato il CBAM (carbon border adjustment mechanism) che richiede che le importazioni dell’UE ad alta intensità di carbonio debbano sostenere oneri di carbonio comparabili a quelli delle imprese dell’UE o pagare l’equivalente di una tariffa basata sul carbonio su alcuni beni.
Saranno coperti da CBAM i prodotti dei seguenti settori: cemento, alluminio, fertilizzanti, produzione di energia elettrica, ferro e acciaio.
Nel giugno 2022, il Parlamento europeo ha approvato il proprio piano per un’attuazione più ampia e accelerata del CBAM legata agli sconti all’esportazione e alla rapida eliminazione delle quote gratuite fornite alle imprese dell’UE nell’ambito dell’ETS.
I negoziati tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio dei ministri europeo sperano di mettere a punto i dettagli di un nuovo CBAM in modo che possa essere introdotto nel gennaio 2023.
Tutti concordano sul fatto che dovrebbe esserci un periodo di transizione di tre anni durante il quale gli importatori dovrebbero presentare informazioni dettagliate sul contenuto di carbonio delle loro merci e su qualsiasi prezzo del carbonio pagato in un paese di origine per le emissioni incorporate nei prodotti importati. A partire da gennaio 2026, gli importatori dovrebbero cedere i certificati CBAM.