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AEO, compliance e importazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche

L’importazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche (c.d. AEE), come i pannelli fotovoltaici, richiede il rispetto di una serei di accorgimenti per assicurare un adeguata compliance.

Infatti, tali apparecchiature, se prive delle certificazioni e degli accorgimenti necessari per la corretta gestione e lo smaltimento dei rifiuti AEE (c.d. RAEE o e- waste) determinano sanzioni e penalità.

In sintesi e in modo non esaustivo, l’importatore deve:

  • Essere iscritto nel registro nazionale AEE presso la Camera di commercio;
  • Provvedere alla marcatura di conformità CE;
  • L’attestazione del consumo energetico e il marchio di identificazione del produttore;
  • Provvedere ad inserire le informazioni obbligatorie nel libretto delle istruzioni di un AEE;

Per evitare contestazioni doganali in fase di importazione, si segnala, pertanto, la necessità di verificare che la totalità dei marchi e dei simboli richiesti dalla legge siano presenti sulla superficie dell’AEE, o che risultino visibili dopo la rimozione di un coperchio o di una componente della stessa apparecchiatura.

Nel caso in cui, a causa della particolare conformazione dell’oggetto, l’apposizione del marchio non risulti possibile, le indicazioni dovranno essere presenti sull’imballaggio e sulle istruzioni per l’uso.

Il riferimento normativo è il D.lgs 49 del 14 marzo 2014 su “ Attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)”.

Per il settore della green economy (fotovoltaico) vale la pena ricordare le “Istruzioni operative per la gestione e lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici incentivati” rilasciate dal GSE.

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