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AEO e origine non preferenziale

L’origine non preferenziale o commerciale oppure “made in” rappresenta la nazionalità economica di un bene. Inoltre, costituisce un importante parametro in virtù del quale viene concesso e monitorato l’AEO (authorized economic operator).

L’origine non preferenziale è legata al territorio dove avviene l’ultima lavorazione sostanziale che si determina in relazione a regole stabilite dall’Unione europea e dal WTO; può interessare un solo territorio oppure può coinvolgere diversi paesi.

Gli altri elementi per la determinazione del made in sono:

  1. L’operazione deve essere effettuata presso un’impresa attrezzata;
  2. La “lavorazione” deve essere economicamente giustificata;
  3. La lavorazione deve originare un nuovo prodotto oppure deve rappresentare una fase importante del processo di fabbricazione.

E’ una qualità del bene regolata dal secondo comma dell’ 60 comma 2 del Regolamento 952/2013 dispone che: “…Le merci alla cui produzione contribuiscono due o più paesi o territori sono considerate originarie del paese o territorio in cui hanno subito l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata a tale scopo, che si sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione…”

Ai fini dell’AEO vale la pena ricordare che già in fase di richiesta dell’autorizzazione nel questionario di autovalutazione bisogna rispondere al seguente quesito: “…a) Fornire una panoramica sull’origine preferenziale o non preferenziale delle merci importate.  b) Quali misure interne sono state attuate per verificare che il paese d’origine delle merci importate sia stato dichiarato correttamente? c) Descrivere il metodo utilizzato per il rilascio della prova delle preferenze e dei certificati d’origine per l’esportazione…”

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